
Underground People: Giovanni Marrozzini
Dimensions of Book: 230mm wide x 280mm deep
Number of pages: 100 pages
Binding: Hard cover
Printing: Digital
Language: English/Italian
ISBN: 978-19-160792-2-9
Underground People is a collective photographic book that explores the memory and identity of Sardinian miners—a forgotten people shaped by the “Coal Civilization” of Carbonia, Ingurtosu, and Piscinas. Conceived by Giovanni Marrozzini and Angelo Ferracuti, the book is a tribute to those who once crawled through the earth’s veins, their blackened faces etched into history.
Through the lenses of six photographers—Zuliani, Bonivento, De Maria, Trucchia, Gelain, and Cocci—guided by Marrozzini, the images reveal tunnels, tools, and lost objects, forming a visual anthropology of mining life. Ferracuti’s personal reflections add emotional depth, echoing the voices of a working class once among Europe’s most combative.
Set against the raw beauty of Costa Verde, where industrial ruins scar the cliffs, the book speaks of sacrifice, struggle, and resilience. As Corrado Stajano wrote, it recounts pain, repression, and shattered hopes. Yet the surreal, timeless photographs insist on remembrance—honoring dignity and labor. Underground People is not just a tribute to the past, but a call to reflect on what endures.
Underground People è un libro fotografico collettivo che esplora la memoria e l’identità dei minatori sardi—un popolo dimenticato, plasmato dalla “Civiltà del Carbone” di Carbonia, Ingurtosu e Piscinas. Nato da un’idea di Giovanni Marrozzini e Angelo Ferracuti, il volume è un tributo a chi ha vissuto nelle viscere della terra, con il volto annerito e la dignità intatta.
Attraverso gli sguardi di sei fotografi—Zuliani, Bonivento, De Maria, Trucchia, Gelain e Cocci—guidati da Marrozzini, le immagini rivelano gallerie murate, strumenti di lavoro e oggetti perduti, componendo un’antropologia visiva della vita mineraria. Le riflessioni personali di Ferracuti aggiungono profondità emotiva, dando voce a una classe operaia tra le più combattive d’Europa.
Sul fondo selvaggio della Costa Verde, dove le rovine industriali segnano le scogliere, il libro racconta sacrificio, lotta e resilienza. Come scrisse Corrado Stajano, è una storia di dolore, repressione e speranze infrante. Ma le fotografie, sospese nel tempo, ci invitano a ricordare—onorando il lavoro e lo spirito di chi visse nel sottosuolo.

















